SCHEMA COMMUTAZIONE RETE GRUPPO ELETTROGENO

Segui lo schema commutazione rete gruppo elettrogeno tipo Be242 per costruire quadri automatici gruppi elettrogeni all'avanguardia, affidabili e competitivi.

LA CENTRALINA BE242

SCHEMA QUADRO ATS

DESCRIZIONE DELLO SCHEMA

Lo schema si riferisce ad una tipico quadro automatico per gruppo elettrogeno da 40kVA tipo AMF commutazione a teleruttore. La corrente proveniente dal generatore e dalla rete deve essere limitata al valore di 70A che corrispnde alla corrente AC1 (ITH) dei teleruttori impiegati. Pur essendo il quadro in grado di sopportare grandi correnti di corto circuito, è buona norma limitare le correnti per garantire un lungo periodo di vita del quadro. La installazione del quadro deve essere eseguita da elettricista qualificato.  La interfaccia al motore è per mezzo di relè che inviano una tensione positiva pari alla tensione di batteria impiegata. Occorre installare relè ripetitori a bordo del gruppo elettrogeno.  Buona norma inoltre è inserire un fusibile da 10 ampere in serie al positivo di batteria per evitare bruciature dei cavi in continua in caso di corto circuito diretto.


Ricordiamo, specie se il quadro è molto distante dal generatore, di separare i conduttori di comando del motore dai cavi di potenza. In caso di fulmini, infatti, l'accoppiamento capacitivo potrebbe trasferire dannose scariche elettriche sui circuiti di comando a bassa tensione.

LA COMMUTAZIONE CON TELERUTTORI

Lo schema sopra indicato utilizza teleruttori per la commutazione rete-gruppo e viceversa. Solitamente la soluzione a contattori è denominata AMF (Automatic Mains Failure), a differenza dei quadri basati sulla tecnologia ATS (Automatic Transfer Switch). La differenza è sostanziale. I quadri ATS, sono molto meno flessibili ma possono gestire potenze enormi. I quadri AMF offrono prestazioni straordinarie ma si limitano per ragioni di costo intorno a versioni intorno ai 200kVA. Quando per esempio c'è una interruzione di pochi millisecondi, il teleruttore viene aperto immediatamente in quanto la centralina AMF diseccita la bobina. A seconda delle impostazioni, il teleruttore potrebbe venire eccitato di nuovo oppure mantenuto aperto. Stesso discorso vale per il teleruttore di gruppo. Usando dei comuni interruttori di trasferimento motorizzati, la movimentazione rapida non è possibile, se non a costi notevoli. Di solito questi interruttori hanno servomotori che funzionano a 230V. Ci sono versioni con memorie meccanica a molla, ma in ogni caso non possono competere con  la velocità e la precisione di attuazione dei teleruttori. In sostanza, su grandi impianti il trasferimento di grandi linee di potenze è eseguito da sistemi ATS. Ma la granularità della distribuzione sulle piccole utenze è fatta con quadri a teleruttore.

LA CENTRALINA AMF

Lo schema sopra indicato è utilizzato per i cosidetti quadri AMF. Il termine AMF è importato dalla lingua inglese: Automatic Mains Failure. In parole semplici un sistema che è in grado automaticamente di stabilire quando la rete è nei limiti stabiliti. Il presupposto è la possibilità di impostare dei limiti. Inizialmente negli anni 80 i moduli AMF erano dei relè zoccolati con trimmer(s) di regolazione per la tensione e la frequenza. Oggi questi moduli si sono evoluti potendo analizzare la distorsione di rete, la rotazione fasi e molto altro ancora. Le impostazioni sono memorizzate in memorie non volatili.  Nel tempo si sono espanse le funzioni integrando anche i controlli del gruppo elettrogeno. O forse meglio dire che nel tempo, le centraline di automazione gruppo elettrogeno, hanno inglobato le funzioni AMF e ne hanno assunto il nome. Per cui chiamiamo solitamente centraline AMF quei moduli che eseguono il monitoraggio delle rete e comandano allo stesso tempo il gruppo elettrogeno e ralativo scambio dei teleruttori. Se ancora il significato AMF si applicabile alle centraline del 2022 sta al vosto giudizio.

 

ESEMPIO DI CENTRALINA AMF AVANZATA

Le centraline AMF vengono installate in quadri unitamente alle parti di potenza, teleruttori ed altri componenti vari. Per cui, si estende il significato AMF all’intero quadro. Possiamo asserire che è entrato nell’uso comune in termine quadro AMF per definire un quadro automatico che svolge le seguenti funzioni:

-controllo stato della rete (parametri tensione, frequenza ed altri ancora)

-avviamento motore gruppo elettrogeno

-trasferimento del carico al gruppo elettrogeno in caso di mancanza (o scarsa qualità della rete)

-controllo del gruppo elettrogeno durante il suo funzionamento

-controllo e monitoraggio del motore, batteria e servizi ausiliari

-controllo e monitoraggio di allarmi, eventi esterni, telecomandi eccetera

-eseguire funzioni automatiche prestabilite

-passare al modo di funzionamento manuale in caso di problemi di automazione

-indicazioni su un pannello a display dei parametri coinvolti nel sistema

-monitoraggio dei parametri del generatore durante il funzionamento

-esecuzioni di funzioni matematiche e statistiche sui parametri elettrici

-controllo di parametri addizionali quali livello combustibile temperatura ambiente

-trasferimento del carico alla rete (quando rientra in condizioni preimpostate)


BERNINI DESIGN SRL

ZONA INDUSTRIALE

46035 OSTIGLIA (MN)

ASSISTENZA

335 70 77 148